Storie
sull’inclusione e sull’accoglienza
Lo stambecco
Ray
Inizialmente i cuccioli erano molto uniti e si
divertivano insieme, ma con il passare degli anni, a tutti i giovani stambecchi
crebbero le corna, tranne a Ray.
Da quel momento fu escluso dal branco e dalla
sua stessa famiglia che lo abbandonò mentre era addormentato.
Al suo risveglio Ray si disperò e si mise alla
ricerca del suo branco, ma incontrò altri stambecchi che lo guardarono con
disprezzo e lo allontanarono.
Così decise di proseguire e incontrò un altro
branco di stambecchi che lo vide e lo accolse accettando la sua diversità.
Ray si inserì benissimo e divenne fortissimo,
nonostante non avesse le corna.
Gruppo
composto da: Lucia, Edoardo, Alexandra, Emilia, Lorenzo Benso, Alessia Piccato,
Lorenzo Aloi.
Un
lupo diverso
I lupi sono più grandi rispetto alle femmine,
in inverno hanno il pelo più folto e di colore grigio, invece in estate il pelo
è più corto e di colore marrone - rossiccio.
Un giorno dai lupi alfa nacque un cucciolo di
colore bianco come la neve, diverso da tutti gli altri, e fu chiamato Nevis.
Con il tempo non gli crebbero i canini e fu
escluso dal branco pur essendo figlio dei lupi alfa.
Nevis incontrò una lupa di nome Layka,
anch’essa era stata abbandonata perché non aveva la coda, persa durante una
battuta di caccia.
I due lupi dovettero affrontare diversi
ostacoli e diversi nemici come l’orso bruno…
Infine ebbero dei cuccioli e formarono un
branco e diventarono lupi alfa, perché conoscevano molto bene il territorio.
Nel frattempo a Nevis crebbero dei canini molto
affilati.
Un
porcospino “speciale”
In un bosco vivevano tre famiglie di
porcospini: animali graziosi con il muso piccolo e appuntito, occhi piccoli e
scuri, orecchie larghe e corte e il corpo ricoperto da aculei spesso tendenti
al marrone. I porcospini vengono cacciati da rapaci e mammiferi costretti a
sorprenderli per catturarli.
Un giorno in una delle tre famiglie nacque un
porcospino senza aculei. Per questo veniva preso in giro dagli altri che lo
consideravano inutile e gli intimavano di andare via. Così una sera decise di
abbandonare la propria famiglia e il proprio territorio.
Un giorno incontrò un altro porcospino,
anch’esso emarginato dal suo gruppo perché era grigio e diventarono amici.
Un mattino i due amici incontrarono un
cinghiale che puntò il porcospino senza aculei, ma l’amico si frappose fra i
due puntando i suoi aculei verso il cinghiale mettendolo in fuga.
Allora i due amici capirono che le differenze
non contano e l’unione fa la forza!
Un’amicizia speciale
In una classe c’era un bambino che zoppicava e
questo gli impediva di camminare e correre come gli altri bambini.
Spesso in palestra veniva escluso dai giochi di
squadra perché avrebbe compromesso la vittoria dei propri compagni.
L’atteggiamento dei compagni aveva modificato
il suo carattere: era diventato taciturno e scontroso con tutti, anche con la
sua famiglia.
Qualche tempo dopo in quella classe arrivò una
bambina sulla sedia a rotelle e iniziò un’amicizia “speciale”, perché loro
erano dei bambini “speciali”.
Ogni giorno, durante l’intervallo, si
incontravano in giardino e inventavano storie fantastiche.
Quando i compagni scoprirono quegli incontri e
ascoltarono le loro storie, si appassionarono tanto ai loro racconti e capirono
che la “diversità” è una ricchezza.
Infatti quando la loro classe fu invitata a
partecipare ai Giochi Sportivi d’Istituto, i compagni vollero che vi
partecipassero tutti, anche i loro compagni “speciali”, perché la cosa più
importante è valorizzare le diversità e le unicità.
Gruppo
composto da: Alessia Sarà, Aurora, Giorgia, Riccardo Mina, Andrea, Nicolò.
Mi fido di te!
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